Secondo itinerario floristico: Lago di Pilato e Monte Vettore

Scritto il 20 Giugno 2018 da Gianluca Carradorini

Il secondo itinerario del gruppo sud è anch’esso un classico, la salita al lago di Pilato partendo da Forca di Presta. Questo itinerario va effettuato dalla seconda metà di luglio ai primi di agosto e permette di osservare le principali specie floristiche di montagna a fioritura prettamente estiva.
Da Forca di Presta si prende il sentiero per il Monte Vettore quindi raggiunto il rifugio Zilioli alla Forca delle Ciaule si scende nel prato sottostante, quindi ci si dirige verso il canalone di fondo valle che termina nella parte più esposta dell’itinerario denominata le “roccette”, ed infine per ghiaione si scende fino al lago di Pilato.

La ricerca delle specie floristiche alpine ed artiche inizia subito sotto al Rifugio Zilioli, dove il vasto prato che si attraversa, a cotica erbosa chiusa, è ricco di specie floristiche protette.
Nei canaloni in cui la neve si è sciolta da poco si possono ammirare la Silene acaulis, le Gentianae verna, nivalis, dinarica e lutea, la Pulsatilla alpina ssp.millefoliata, l’Androsace villosa, l’Artemisia umbelliformis ssp. eriantha, la Potentilla appennina ssp appennina, l’Aster alpinus, la felce Botrichium lunaria, la Saxifraga oppositifolia, precedentemente descritte.

Adenostyles Glabra nell’alta valle del lago di Pilato

Nei prati si possono ammirare inoltre piante tipicamente artiche come la famosa Stella alpina dell’Appennino o Leontopodium alpinum ssp.nivale, lo Gnaphalium supinum, piccolissima pianta, alta 2-4 centimetri, con foglioline lanceolate color grigio argenteo lanuginose e fiori giallini riuniti in spighe, la simile Antennaria dioica, con foglie più larghe a rosetta e alta fino a 5-6 centimetri ed il Polygonum viviparum, piccola spiga con fiori bianchi che non produce semi ma cosiddetti bulbilli che si staccano dalla spiga e sono in grado di germogliare subito da cui il nome “viviparum”.

Arrivati nel fondo del canalone, nei pressi delle “roccette” ed in vista del Lago di Pilato osservate attentamente il bordo sinistro del canale e si ammireranno grandi Salici nani quali Salix retusa già descritto ed il Salix herbacea, con foglie più rotonde e piccole ed un altro arbusto strisciante, anch’esso di origine artica, la Driade (Dryas octopetala) dalle foglioline seghettate e con la parte inferiore grigia e fiori bianchi con otto petali come indica il nome scientifico.
Facendo attenzione alla zona delle “roccette” si scende nei ghiaioni del Lago di Pilato, sicuramente il luogo più magico dei Monti Sibillini.

Nel ghiaione di discesa si possono ammirare subito l’Isatis allioni dai fiori gialli e foglie verde grigio coriacee, nei canali più riparati l’Adenostyles glabra alta fino a 50-70 centimetri che forma grandi ciuffi di larghe foglie e fiori riuniti in ombrelli di colore porpora.

Giunti sulle rive del Lago di Pilato, oltre ad osservare il Chirocefalo del Marchesoni si consiglia di raggiungere i grandi massi posti nella testata della valle sotto alla Cima del Lago; nelle fessure di queste rocce si possono ammirare molte specie di sassifraghe quali la Saxifraga paniculata e la callosa già descritte ed inoltre la saxifraga exarata e sedoides che formano dei densi cuscinetti verde chiaro con fiorellini rosati la prima e giallastri la seconda, sui prati tra i massi si può ammirare il Ranunculus seguierii alto pochi centimetri, con fiori bianchi e foglie seghettate.

Portandosi invece nei ghiaioni sotto al Pizzo del Diavolo ed in particolare nei ghiaioni sotto al Gran Gendarme si osservano grandi ciuffi di papaveri gialli (Papaver pyrenaicum ssp.degenii), la Linaria alpina strisciante, dai piccoli fiori violetti e l’Edraianthus graminifolius dai fiori campanulati azzurri ed ancora l’Isati allioni.

A chi vuole risalire le cime intorno si consiglia di raggiungere la cima del Monte Vettore dove lungo la cresta che sale dalla Forca delle Ciaole si può osservare, tra le piante già descritte, anche la Gentiana brachiphylla simile alla più comune gentiana verna ma con la corolla di colore azzurro intenso e dalle foglie arrotondate riunite in rosette, cresciute sovente direttamente dentro ai cuscinetti di silene acaulis e il ranunculus brevifolius dai fiori gialli e foglie coriacee verde chiaro presente solo nelle zone più sassose.
Scendendo dalla cima del M. Vettore verso il Pizzo o Cima di Pretare si incontrano delle grandi piante aderenti al terreno di Drias octopetala in piena fioritura dal mese di luglio.

Il Monte Vettore con la cresta nord ed il lago di Pilato visti dalla cima del lago

Scendendo invece la cresta dalla cima del M. Vettore verso il M. Torrone è possibile osservare, nelle rocce del versante nord-est, la rara Saxifraga italica, confondibile con la Saxifraga exarata ma caratterizzata da fiori bianchi.
Nelle ghiaie del versante su-ovest si possono osservare dei grandi cuscinetti pluricentenari di Silene acaulis, Stelle alpine e la rarissima Viola Maggelense dai fiori celesti che cresce tra le pietre. Se invece si sale fino alla Cima del Redentore è possibile ammirare una intensa fioritura di Ranunculus alpestre, dai fiori bianchi, nel ripido prato a cotica erbosa chiusa del versante nord. Mentre lungo la cresta rocciosa che porta verso la Cima dell’Osservatorio, nel versante verso il lago di Pilato, è possibile ammirare la bellissima e rara Adonis distorta, dai grandi fiori gialli che sembrano sbocciare direttamente dai sassi.

Per chi volesse scoprire ancora altre piante si consiglia di portarsi in questa escursione un buon libro di flora alpina o dei Sibillini (in commercio) che consentirà di identificare decine e decine di specie alpine e polari in quanto l’alta valle del Lago di Pilato è una delle zone più ricche di specie botaniche dei Monti Sibillini, anche per la notevole quantità di ambienti diversi, ognuno dei quali ospita piante specifiche.
Noterete infatti ad esempio che l’Isatis allionii, il Papaver pyrenaicum ssp. Degenii e la Linaria alpina crescono solo e soltanto sui ripidi ghiaioni sotto al Pizzo del Diavolo, non ritroverete neppure una di queste piante nei più comodi prati intorno al Lago di Pilato come non troverete alcuna sassifraga tra la ghiaia ma soltanto sulle fessure dei massi più solidi.

Gianluca Carradorini

Chimico, libero professionista, risiede a Camerino. Ha pubblicato nel 2011 il libro “I MIEI MONTI SIBILLINI”, in cui ha descritto numerose vie escursionistiche ed alpinistiche inedite aperte da lui nel gruppo montuoso, corredate da una vasta galleria fotografica di immagini,...
Mostra di più
Il tuo carrello è vuoto Vai al negozio