Salita diretta dalla Valle di Pilato alla Cima dell’Osservatorio o alla Cima del Redentore

Scritto il 26 Settembre 2018 da Gianluca Carradorini

Difficoltà: AD

La salita proposta permette di raggiungere la Cima dell’Osservatorio o la Cima del Redentore direttamente dalla Valle di Pilato salendo per il ghiaione sottostante il versante nord del Pizzo del Diavolo, per superare la sovrastante barriera rocciosa per uno stretto canalino, passaggio chiave per accedere ai pendii sommitali fino alle due cime. Il periodo migliore per la salita è la fine della stagione invernale o l’inizio della primavera, in quanto il canalino di salita deve essere colmo di neve per permettere di superarlo interamente su neve senza difficoltà su misto.

Accesso: per raggiungere i pendii sottostanti la parete nord del Pizzo del Diavolo si può partire da Foce per risalire il Piano della Gardosa quindi le Svolte e la Valle di Pilato per l’itinerario classico (sentiero n.151) ma piuttosto lungo fino a raggiungere la verticale del ghiaione di salita di fronte al Gran Gendarme (358139 E – 4743413 N, 1890 m.).
Oppure più facilmente da Castelluccio si prende la strada parallela alla Capanna Ghezzi ma che conduce più sulla destra nella Valle delle Fonti (vedi itinerario 9), raggiunta la fontana posta in un ampio pianoro si prosegue nella valle per salire poi a Forca Viola.

91 L’itinerario di salita alla Cima dell’Osservatorio dalla Valle del Lago, visto dall’anticima nord del M. Vettore

Dalla Forca si scende nel versante est per prendere il tracciato del sentiero che porta al Lago di Pilato. Si raggiunge Forca di Pala e ci si immette nella Valle di Pilato attraversando i ghiaioni sotto a Quarto S. Lorenzo, fino ad arrivare di fronte alla parete nord del Pizzo del Diavolo dove inizia la salita.
È opportuno considerare non meno di 2,5 ore per il raggiungimento dell’attacco, a seconda delle condizioni del manto nevoso (357992 E – 4743418 N, 1900 m.).

Descrizione: dalla base del ghiaione da cui si ammira la spettacolare parete nord del Pizzo del Diavolo e del Gran Gendarme, si sale in verticale in direzione ovest verso la barriera rocciosa sovrastante che sembra continua ed invalicabile.
Tenendosi sulla destra si nota in alto un canalino seminascosto che, con andamento obliquo verso destra, permette di superare la barriera rocciosa interamente su neve (45 minuti). Ci si impegna nel canalino piuttosto ripido con uscita a 50° per raggiungere in circa 1 ora verso ovest, i pendii sottostanti la Cima dell’Osservatorio (2350 m.).
Se la neve è in condizioni anziché raggiungere la cima dell’Osservatorio si può deviare nettamente verso destra per impegnarsi nella salita del ripido versante nord della Cima del Redentore fino alla sua cima (2448 m., 1,5 ore).

Discesa: per chi parte da Castelluccio, le discese dalla Cima del Redentore o dalla Cima dell’Osservatorio possono essere effettuate in modo più entusiasmante e rapido per i canali sottostanti le due cime che scendono nel versante ovest proprio nella Valle delle Fonti, facendo attenzione nel superamento della fascia rocciosa del “Cordone del Vettore” (2 ore).
Oppure dalla Cima del Redentore o dalla Cima dell’Osservatorio si prosegue la cresta verso nord fino a Quarto S. Lorenzo, per ridiscendere a Forca Viola e quindi riprendere l’itinerario di salita (2.5 ore).
Per chi proviene da Foce; dopo aver sceso per questo secondo itinerario, da Forca Viola scendere nel versante est e ritornare nella Valle di Pilato per il tracciato di Forca di Pala per poi ridiscendere per le Svolte fino al Piano della Gardosa (considerare anche 3 ore a seconda dell’innevamento).

92 L’itinerario di salita alla Cima dell’Osservatorio visto dal M. Vettore

 

Gianluca Carradorini

Chimico, libero professionista, risiede a Camerino. Ha pubblicato nel 2011 il libro “I MIEI MONTI SIBILLINI”, in cui ha descritto numerose vie escursionistiche ed alpinistiche inedite aperte da lui nel gruppo montuoso, corredate da una vasta galleria fotografica di immagini,...
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