Nell’alta valle del Fiastrone, a metà strada tra Acquacanina e Bolognola, si erge il Monte Cacamillo che separa le valli di Rio Sacro e dell’Acquasanta.
Monte Cacamillo è caratterizzato da una linea di cresta piuttosto ardita, denominata Costa dei Frati, che dal Puntone Piemà, dove è presente il canale di accumulo della piccola centrale idroelettrica di Bolognola, delimita l’imbuto detto localmente “Buggero” dove durante l’inverno si accumulano decine di metri di neve trascinata a valle dalle slavine che si staccano dal ripido versante nord della montagna.
La cima è pochissimo frequentata anche perché la salita che proponiamo, nel suo piccolo, presenta ben 1000 metri di dislivello, di tutto rispetto.
Descrizione: dalla strada che collega Acquacanina e Bolognola si supera l’incrocio per la Valle di Rio Sacro.
Poco dopo si incontra una strada a destra che scende verso la piccola centrale idroelettrica di Bolognola, costruita negli anni ’20 e diventata ormai una testimonianza storica della valle.
Si raggiunge con l’auto uno spiazzo prima della centrale completamente automatizzata e si prosegue a piedi.
Seguendo il recinto della centrale ci si porta faticosamente nella parte posteriore dell’edificio dove, in corrispondenza di cancello metallico, parte un largo sentiero che con numerosi tornanti dentro al bosco, risale al lato della condotta forzata e permette in circa 40 minuti di raggiungere la casetta Piemà posta al termine del canale di accumulo dell’acqua della condotta forzata della centrale idroelettrica. Il canale non è visibile dal fondo valle ed è una vera e propria sorpresa.
Dalla casetta si risale direttamente il ripido pendio erboso sovrastante fino a raggiungere il Puntone Piemà, bellissimo terrazzo panoramico che permette di osservare tutta l’alta valle del Fiastrone.
Da qui parte una cresta rocciosa ed a tratti molto sottile, denominata la Costa dei Frati, che dapprima in lieve e poi in netta salita si innalza verso la cima del Monte Cacamillo.
In corrispondenza di un salto di rocce rosse si consiglia di dirigersi nell’imbutino erboso sulla destra per poi riprendere la cresta sopra al salto stesso.
Quindi tenendo il filo di cresta, si raggiungono gli ultimi arbusti di sorbo montano e quindi faticosamente si raggiunge la cima, dopo ben mille metri di dislivello ed almeno 3 ore di salita.
Dalla cima si osserva la val di Tela, il versante nord di Punta Bambucerta descritta nell’itinerario 7 e il versante nord ed est del Monte Rotondo con le grotte di Angilino descritte precedentemente (itinerario 3), dalla cima di Monte Cacamillo si può proseguire fino al Monte Pietralata e quindi al Monte Rotondo.
Discesa, stesso itinerario.
Se si effettua la salita in tarda primavera, una volta arrivati al canale di accumulo dell’acqua, si consiglia di percorrerlo interamente fino al suo termine, proseguire nell’ampio sentiero fino ad arrivare all’imbuto di “Buggero” sulla verticale nord della cima di Monte Cacamillo. Al centro dell’imbuto le slavine invernali si scaricano dai ripidi pendii soprastanti accumulando decine di metri di neve, d’estate coperta da uno spesso strato di terra ed erba secca e talvolta spaventosamente scavata o rotta dalle cascate d’acqua presenti nel fondo dell’imbuto fino a formare una galleria. Si può così osservare un affascinante spettacolo della natura fino all’inizio dell’estate, negli anni particolarmente nevosi si mantiene fino all’autunno. Per questo motivo l’itinerario è assolutamente sconsigliato d’inverno.
Monte Cacamillo, salita diretta della Costa dei Frati
Itinerario di salita (in rosso):
Dalla strada che collega Acquacanina a Bolognola si supera l’incrocio per la Valle di Rio Sacro, poco dopo si incontra una strada a destra che scende verso la piccola centrale idroelettrica di Bolognola. Si raggiunge con l’auto uno spiazzo prima della centrale e si prosegue a piedi.
Seguendo il recinto della centrale ci si porta nella parte posteriore dell’edificio dove, in corrispondenza di un cancello metallico, parte un largo sentiero che con numerosi tornanti dentro al bosco, risale al fianco della condotta forzata e permette di raggiungere la casetta Piemà posta al termine del canale di accumulo della centrale idroelettrica.
Dalla casetta si risale direttamente il ripido pendio erboso sovrastante fino a raggiungere il puntone Piemà.
Da qui parte una cresta rocciosa ed a tratti molto sottile che dapprima in lieve e poi in netta salita si innalza verso la cima del Monte Cacamillo.
In corrispondenza di un salto di rocce rosse si consiglia di dirigersi nell’imbutino erboso sulla destra per poi riprendere la cresta sopra al salto stesso. Quindi tenendo il filo di cresta, si raggiunge la cima.
Variante (in viola): dalla casetta Piema’ si costeggia il canale idrico fino a raggiungere l’imbuto nel versante nord di Monte Cacamillo (detto localmente Buggero) dove fino a tarda primavera è presente un nevaio di accumulo prodotto dalle slavine invernali.
Itinerario di ritorno: stesso di salita.