La cresta est dell’Argentella da Forca Viola

Scritto il 15 Agosto 2018 da Gianluca Carradorini

Questo itinerario inedito completa il panorama delle salite del ripidissimo versante est del Monte Argentella.
Il percorso proposto risale l’ultima metà della cresta est che parte dalla sommità della Ripa Grande mentre in bibliografia si trova descritta la salita, lunghissima, estenuante ma entusiasmante, della cresta nord-est opposta che parte direttamente dal piano della Gardosa.
Questa salita è riservata esclusivamente a persone esperte anche su difficoltà alpinistiche perché l’ultimo tratto prevede passaggi su roccia di II° grado e risalite di tratti erbosi a 60° di pendenza.

Più di venti anni fa nel pieno di questo versante del Monte Argentella, denominato non a caso “l’Abbandonata”, quando non era ancora stato istituito il parco, perse la vita un mio amico di Caldarola scivolando lungo questi ripidissimi pendii di erba mista a rocce mentre andava a caccia di coturnici.

È possibile anche effettuare questa salita dal Piano della Gardosa, superando “Le Svolte” ed appena usciti dal bosco dirigendosi con difficoltà verso destra per rientrare nel bosco posto alla base dello Scoglio del Miracolo e prendendo una cengia, la cosiddetta “strada del frate” (descritta in modo poco chiaro in una sola bibliografia ma di limitata distribuzione).

La cengia corre in piano sotto allo scoglio per uscire, alla valle del fosso del Miracolo situata alla base del versante est del Monte Argentella non senza poca fatica e difficoltà a trovare il tracciato. Dal fondo valle si raggiunge Forca Viola salendo il pendio erboso verso ovest posto tra i due ghiaioni che caratterizzano il versante.

Tralascio la descrizione dettagliata dell’itinerario completo dal Piano della Gardosa a chi ha spirito di avventura ed esplorazione, per dare la possibilità di godersi meglio l’ultima metà della cresta, senz’altro più impegnativa e più entusiasmante.

L’itinerario è consigliato anche in inverno con condizioni di neve ben assestata ma è necessaria attrezzatura specifica (piccozza e ramponi) e una buona esperienza su ghiaccio in quanto si trasforma in una vera e propria via alpinistica invernale.

Accesso: da Castelluccio si scende in auto verso il Piano Grande (strada per Norcia-Forca di Presta), al termine della salita, in corrispondenza di una curva prima del piano proprio sotto alla collina del paese si parcheggia (354014 E – 4743141 N, 1315 m.). Dal parcheggio si prosegue a piedi per comoda carrareccia e dopo circa 350 metri si è ad un bivio con tre deviazioni. Qui si possono percorrere due itinerari per raggiungere Forca Viola.
Il primo prevede il raggiungimento della Capanna Ghezzi (sentiero n.553) si prosegue la più evidente scomoda carrareccia centrale che si inoltra a sinistra verso i Colli Alti e Bassi snodandosi in uno stretto vallone fino al rifugio suddetto (1 ora). Dalla Capanna Ghezzi (354814 E – 4745543 N, 1570 m.) per sentiero (n.552) che sale verso destra superando alcuni canaloni, si raggiunge in circa 30 minuti Forca Viola.
Il secondo più breve e meno conosciuto si snoda dall’incrocio nettamente sulla destra, per una più comoda carrareccia pianeggiante che si dirige verso il versante ovest di Quarto S. Lorenzo, fino ad un ripiano erboso (354786 E – 4743373 N, 1345 m.) (è possibile giungere fino a qui in auto) con una grande fontana per inoltrarsi poi verso sinistra nella Valle delle Fonti. 

63 L’itinerario al versante est del M. Argentella visto da F. Viola e da M. Torrone

64 L’itinerario al versante est del M. Argentella visto da F. Viola e da M. Torrone

65 L’itinerario al versante est del M. Argentella visto dalle svolte

Si risale tutto il fondo valle e giunti nel canalone sulla verticale di Forca Viola (355870 E – 4745185 N) si sale per sentiero dapprima sulla sinistra poi sulla destra del canalone roccioso. Si intercetta il sentiero che sale dalla Capanna Ghezzi (n.552) e, dalla fontana, si raggiunge il pianoro di Forca Viola in circa 40 minuti.

Descrizione: da Forca Viola (356713 E – 4745470 N) si scende nel versante est per il sentiero (n.153) che conduce al Lago di Pilato. Terminati i tornanti, quando il sentiero devia nettamente verso destra verso lo Scoglio del Miracolo prendere una traccia che corre sotto al sentiero, ben visibile a sinistra che attraversa il ghiaione in direzione nord della cresta di salita passando sotto a dei contrafforti rocciosi (356903 E – 4745691 N, 1820 m.).
Seguire la traccia in costante salita attraverso i sempre più ripidi pendii erbosi in direzione dei canali rocciosi che incidono il versante est del monte Argentella. Raggiunto il primo canale roccioso ed impossibilitati ad attraversarlo a questa altezza (356828 E – 4746114 N, 1875 m.) occorre risalirlo per il suo bordo erboso per circa 100 metri senza traccia in direzione della cima, fino ad un tratto meno roccioso e ripido.
Oltre il terzo canale in alto si nota in pieno pendio un curioso ed isolato fungo di roccia che occorre raggiungere in costante salita (356824 E – 4746372 N, 1920 m., circa 1 ora da Forca Viola). Passando sopra allo scoglio si prosegue in piano in direzione della cresta est posta di fronte fino a raggiungerla, con attenzione, nel punto di minor pendenza, in corrispondenza di un intaglio roccioso (356979 E – 4746541 N, 1900 m.).
Si sale quindi con molta attenzione la cresta est che si impenna, intervallata da saltini rocciosi e tratti erbosi molto ripidi, per circa 200 metri fino a raggiungere una paretina verticale posta quasi al congiungimento della cresta est di salita con la cresta nord-est post a destra, in circa 30 minuti dallo scoglio a forma di fungo.

66 Il primo tratto dell’itinerario sotto Forca Viola, al centro il sentiero per il Lago di Pilato

Si è raggiunto il tratto più impegnativo della salita (2050 m).
Si sale la paretina direttamente con passaggi di II° e continuare verticalmente su roccia rotta ed erba per circa 80 metri o si devia a destra a prendere il ripidissimo canale erboso (60° su erba) posto tra le due creste, nella sommità della zona denominata “l’Abbandonata” che si risale poi in verticale per altri 100 metri.
Quindi in circa 30 minuti di cresta, si raggiunge l’anticima est e per ormai facilissima cresta, fino alla cima vera e propria del monte Argentella (2200 m.).

Discesa: dalla cima del Monte Argentella si scende in direzione sud per la sottostante Forca Viola da cui si raggiunge l’auto per uno dei due itinerari di accesso descritti (considerare almeno 2 ore fino all’auto).

Variante: dalla cresta est del M. Argentella è possibile raggiungere la sommità della Ripa Grande scendendo la cresta in direzione della sua cima rocciosa sottostante anziché salire la cresta nel percorso descritto. Dalla sommità della Ripa Grande si gode di un bellissimo panorama sul sottostante Piano della Gardosa e sulla Valle del Lago di Pilato.

Per il ritorno percorrere lo stesso itinerario.

Gianluca Carradorini

Chimico, libero professionista, risiede a Camerino. Ha pubblicato nel 2011 il libro “I MIEI MONTI SIBILLINI”, in cui ha descritto numerose vie escursionistiche ed alpinistiche inedite aperte da lui nel gruppo montuoso, corredate da una vasta galleria fotografica di immagini,...
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