Sei canali posti in successione nella valle del Fargno, saliti tutti da noi ormai più di venti anni fa, come la goulotte dello scoglio del Montone e la goulotte del canale obliquo, possono rappresentare un'ottima e comoda palestra per chi intende avvicinarsi all’alpinismo invernale dei Monti Sibillini.
Addirittura alcune salite facilmente raggiungibili si possono compiere nella stessa giornata e permettono di prendere confidenza con i pendii mai troppo ripidi (40° i canali con solo alcuni brevi tratti fino a 60°, 70-90° su ghiaccio verticale di colata nelle due goulottes) e ne troppo lunghi (massimo 300 m. di dislivello).
Si impara a scegliere le condizioni ottimali della neve, cosa che in questa zona è importante proprio per le condizioni del sottofondo erboso costituito da erba alta (falasco) che cresce nei versanti nord umidi e che provoca grandi slavine di scorrimento. Nel marzo 2006 ho osservato l’enorme massa di neve, della foto 77 ripresa un mese prima che si staccasse dalla cresta che collega Forcella Bassete allo scoglio del Montone, proprio all’uscita del terzo canale destro di salita, e che ha sradicato a valle, cadendo da sopra la strada, enormi faggi secolari del diametro di oltre 50 centimetri, che ancora giacciono nel bosco lasciati a marcire qualche decina di metri sotto alla strada per il Rifugio del Fargno.
Pertanto le salite di questi facili canali vanno comunque effettuate tassativamente in condizioni di neve ben assestata e, per l’itinerario 1 di freddo intenso in modo che si formi la colata di ghiaccio.
Le salite sono descritte in ordine di avvicinamento.
1. Goulotte dello Scoglio del Montone
Difficoltà: AD + tratti a 80-90°
Accesso: dalla Pintura di Bolognola si percorre la strada per il rifugio del Fargno, chiusa d’inverno, fino ad un tratto dove non è più presente il bosco sopra strada (356145 E – 4758866 E, 1500 m.), sulla verticale dello scoglio del Montone (40 minuti). Appena usciti dal bosco si risale il pendio sopra la strada verso sinistra quindi si procede in lieve salita per circa 200 metri, dirigendosi alla base dell’inciso canale che scende alla sinistra dello scoglio fino al suo imbocco poco sopra al bosco.
Descrizione: raggiunto l’imbuto terminale del canale (356502 E – 4759037 N, 1580 m.) si entra in esso e, a seconda dell’innevamento, si sale la prima goulotte su pendii di 70° oppure se coperta dalla neve si risale il canale su pendii di 50° fino alla parete rocciosa, dove si forma la cascata in genere di 6-8 metri verticale su ghiaccio di colata a 80-90° (utile qualche vite da ghiaccio). Al termine della cascata il canale si allarga e si fa meno ripido per uscire infine sul ripiano sommitale (356751 E – 4758692 N, 1850 m.) dello scoglio del Montone (1864 m) che si raggiunge sulla destra.
Discesa: dall’uscita del canale di salita si percorre l’ampio pendio sommitale verso nord-est e si raggiunge la cima del Monte Castel Manardo (1917 m.) da cui, in circa un’ora, si scende agli impianti di risalita della Pintura di Bolognola per la cresta nord fino alla “Porta di Berro” da cui iniziano le piste da sci. Oppure per chi vuole allungare si prosegue la cresta in direzione sud-ovest per scendere alla Forcella Bassete (355927 E – 4758188 N, 1701 m.) e quindi per ampio canalone verso nord-ovest si arriva alla strada del Fargno in corrispondenza della curva della fontana (sommersa d’inverno). Quindi per strada, più o meno sommersa dalla neve, in circa un’ora si arriva alla Pintura di Bolognola.
2. Canale destro dello Scoglio del Montone
Difficoltà: PD
Accesso: dalla Pintura di Bolognola si percorre la strada per il rifugio del Fargno, chiusa d’inverno, fino ad un tratto dove non è più presente il bosco sopra strada, sulla verticale dello scoglio del Montone (40 minuti) come per l'itinerario 1. Si risale quindi il pendio lievemente verso destra dirigendosi alla base del canale che scende poco sopra al successivo tratto di bosco sopra strada.
Descrizione: si risale il canale su pendii di 40 – 45° per circa 300 metri di dislivello fino alla cresta che collega lo scoglio del Montone alla Forcella Bassete.
Discesa: come itinerario 1.
3. Canale destro dello Scoglio del Montone o di Colle Bassete
Difficoltà: PD +
Con neve abbondante e perfettamente assestata è possibile salire un canale più ripido situato ancora più a destra del canale descritto sopra (2) , posto al termine della cresta che sale dall’enorme scoglio tagliato dalla strada del Fargno.
Accesso: come per l’itinerario 2, si prosegue ancora per altri 100 metri la strada fino all’ultimo lembo di bosco sopra strada che termina poi nel grande scoglio.
Descrizione: si risale il pendio prima dell’ultimo tratto boscoso (356072 E – 4758807 N) dirigendosi nettamente verso destra. Raggiunta la barriera di rocce che sale dallo scoglio di destra si risale lo stretto canalino centrale (356051 E – 4758563 N) su pendenze di 70° e tratti di misto fino ad uscire sulla cresta oppure, se il canalino non è in condizioni, si supera la barriera rocciosa spostandosi ancora di più sulla sinistra per poi deviare verso destra sopra alle rocce per uscire infine sulla cresta superiore fino alla cima di Colle Bassete (1832 m).
Discesa: come itinerario 2.
4. Versante nord di cima acquario
Difficoltà: AD -
Accesso: come per l’itinerario 1 ma proseguendo la strada per il rifugio del Fargno, chiusa d’inverno, fino a superare la valletta sulla verticale di Forcella Bassete dove d’estate c’è la fontana. Si prosegue sulla strada per altri 200 metri, si supera un incassato canale (355430 E – 4758136 N) che può essere anche oggetto di salita invernale facile (40-45°) e si prosegue per altri 100 metri fino ad arrivare sulla verticale (355357 E – 4758100 N, 1600 m.) di Cima Acquario (non riportata sulle carte), la prima cima che si incontra dopo Forcella Bassete verso ovest sulla cresta che arriva fino a M. Acuto (1,15 ore dall’auto).
Descrizione: si risale il canale-pendio sopra strada su pendenze iniziali di 45° fino ad uno scoglio a punta oltre il quale, verso destra, il pendio si impenna fino a 55°- 60° in corrispondenza della cresta finale (1 ora, 250 metri di dislivello). Attenzione alla cornice di uscita che in inverni nevosi può essere alta anche qualche metro.
Discesa: si percorre l'ampia cresta che scende in direzione nord-est verso la Forcella Bassete e da qui per il canalone del versante nord-ovest (via di salita normale) si ridiscende alla strada del Fargno.
5. Canale obliquo
Difficoltà: PD + , Goulotte AD tratto a 70°
Accesso: come per l’itinerario 4, giunti sulla verticale della Cima Acquario si prosegue la strada del Fargno fino ad arrivare circa 200 metri prima del grande canalone che divide la Costa Acquario dalla parete nord di M. Acuto (1,3 ore dall’auto). In corrispondenza di alte pareti di roccia rossa della strada (354899 E – 4757858 N, 1650 m.) convergono due canali, di cui quello sinistro è delimitato in alto da una fascia rocciosa alta alcuni metri a forma di tettoia (una parte continua anche sottostrada).
Descrizione: si risale il taglio della strada e si raggiunge l’inizio del canale sinistro che presenta una andatura obliqua da destra verso sinistra. Si risale il canale che obliqua passando sotto al bordo roccioso destro fino alla cresta che collega Forcella Bassete al Monte Acuto con uscita piuttosto ripida, (tratto a 60-70° a seconda dell’innevamento) e generalmente con cornice finale (355203 E – 4757730 N, 1830 m., 1 ora, 200 metri di dislivello). In certe condizioni di elevata piovosità autunnale e con basse temperature ed innevamento il canale presenta circa 100 metri sopra strada, nei pressi dell’unico albero della zona, una bella goulotte di ghiaccio di spessore anche di qualche metro che permette di superare su pendio di 60-70° di pendenza su ghiaccio di colata in una salita di una decina di metri circa, la fascia rocciosa che delimita il bordo superiore del canale per poi proseguire nei ripidi pendii soprastanti uscendo sulla cresta a destra di un costone roccioso, anche in questo caso facendo attenzione alla cornice di uscita, specie in inverni molto nevosi.
Discesa: si percorre l'ampia cresta che scende verso la Forcella Bassete e da qui per il canalone del versante nord (via di salita normale) si ridiscende alla strada del Fargno (vedi itinerario 1). Dall’uscita di questo itinerario, anziché scendere subito, si consiglia di raggiungere la cima di Monte Acuto per ripida cresta nord-est, che d’inverno offre un panorama entusiasmante, per poi ridiscendere per lo stesso itinerario, come appena indicato.
6. Nevaio di Monte Acuto
Difficoltà: PD +
Accesso: come per l’itinerario 4, si prosegue la strada del Fargno fino ad arrivare al centro del grande canalone-nevaio che divide la Costa Acquario dalla parete nord di M. Acuto (1,3 ore dall’auto) generalmente colmo di decine di metri di neve tanto che la strada diventa invisibile (354838 E – 4757765 N).
Descrizione: si risale l’ampio canalone al centro su pendio di 30° e successivamente di 40° fino quasi a raggiungere le rocce strapiombanti che lo chiudono in alto e che generalmente sono rivestite da ghiaccio di fusione. Qui deviare nettamente verso sinistra, scavalcare la cresta che delimita il canale talvolta con passaggi ripidi su misto, passando sotto ad uno scoglio per prendere un secondo canale parallelo meno ripido che con breve salita facendo attenzione alla cornice terminale conduce alla forcella posta proprio alla base della cresta nord-est di salita al Monte Acuto (1 ora, 200 metri di dislivello).
Discesa: come itinerario 5.