Canali del Pilone alla Val di Bove

Scritto il 31 Ottobre 2018 da Gianluca Carradorini

Difficoltà: AD

Nella val di Bove sono stati saliti una decina di anni fa due canali paralleli che completano il panorama delle salite alpinistiche della valle (canalino primavera, ad y ecc.). I due canali sono posti oltre il canale nord del Monte Bicco (che può essere utilizzato per la rapida e facile discesa) ed escono entrambi nella cresta che collega M. Bicco al Monte Bove Sud in corrispondenza dell’ultimo pilone della vecchia funivia, che termina sulla cima del Monte Bove Sud.
La salita non è compresa nell’area di tutela del camoscio appenninico.

Accesso: si parte dal piazzale dell’Hotel Felicita di Frontignano prendendo il sentiero per la Val di Bove che scende nel bosco al fianco sinistro dell’Albergo per poi trasformarsi in ampio stradone (vedi itinerario 17). Entrati nella Val di Bove inizia la lunga salita fino ad uscire nella valle che spiana (351528 E – 4754213 N, 1525 m.) in corrispondenza di una deviazione a sinistra che porta alla fontana di Val di Bove posta in alto sulla sinistra. Si prosegue nel fondovalle dirigendosi verso la cresta rocciosa nord di Monte Bicco che scende imponente verso la valle.

106 Gli itinerari di salita visti dalla Croce di Monte Bove

107 I canaloni di salita visti dalla Val di Bove

Si raggiunge il pianoro posto alla base della cresta rocciosa (352359 E – 4753918 N, 1720 m.) e si prosegue in salita. Si supera l’imbocco del canalone nord del Monte Bicco posto subito dietro alla cresta e si prosegue passando sotto ad una fascia rocciosa continua che delimita a sinistra il canalone nord (circa 2 ore dal piazzale di parcheggio a seconda dell’innevamento).

Descrizione: superata tale fascia rocciosa (352569 E – 4753256 N, 1900 m.) ci si immette in un ampio pendio delimitato a sinistra da un’altra fascia rocciosa discontinua e parallela. Ci si innalza nel pendio che si va restringendo, in alto si scorge il pilone della funivia da dove si esce in cresta. Giunti in prossimità del pilone il pendio si fa già ripido (45°) e si deve cercare il punto di migliore uscita perché negli inverni più nevosi si formano abbondanti grosse cornici sulla cresta terminale.
Generalmente si esce piegando su una crestina di sinistra con tratti rocciosi posta proprio sulla verticale del pilone per uscire proprio sotto di esso (1 ora). In alternativa (variante 1) si può percorrere un canale parallelo posto più a monte, che esce sempre in corrispondenza del pilone.
Raggiunta la seconda fascia rocciosa parallela, si sale ancora nel fondovalle per prendere l’ampio pendio posto successivamente al di sopra di essa (352647 E – 4753241 N, 1900 m.), che si impenna solo un centinaio di metri sotto al pilone in corrispondenza di alcune rocce. Anche in questo secondo canale occorre valutare la migliore uscita a causa delle grandi cornici che si formano negli inverni più nevosi. Si può anche uscire verso destra nella crestina finale del primo canale descritto sopra oppure proseguire in verticale verso il pilone (tratto a 55-60°, 1 ora).
In occasione di questa seconda salita ho fatto sicura al secondo di cordata proprio sulla struttura metallica del pilone!

Discesa: dalla cresta di uscita si scende verso destra in direzione della cima di Monte Bicco, alla forcella scendere per il canalone nord fino alla Val di Bove per riprendere l’itinerario di salita (3 ore fino al parcheggio).

Gianluca Carradorini

Chimico, libero professionista, risiede a Camerino. Ha pubblicato nel 2011 il libro “I MIEI MONTI SIBILLINI”, in cui ha descritto numerose vie escursionistiche ed alpinistiche inedite aperte da lui nel gruppo montuoso, corredate da una vasta galleria fotografica di immagini,...
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