Questo mese il dottor Gianluca Carradorini ci ha regalato una nuova scoperta: com’è diventata la zona delle “Pisciarelle”, all’imbocco della valle dell’Infernaccio, dopo il terremoto. “Sembra che vi sia scoppiata una bomba”, spiega. E le immagini parlano chiaro.
Non tutti sanno che solo per una decina di giorni all’anno, i primi di aprile, il sole, tra le 16 e le 16.30, si insinua nel profondo della valle dell’Infernaccio riuscendo ad illuminare dal lato ovest le decine di cascatelle e rivoli d’acqua che, cadendo nel vuoto da un enorme tetto di roccia, formano le cosiddette “pisciarelle”. E’ come se qualcuno le accendesse la luce. Un fenomeno che permette agli appassionati di fotografia di poter realizzare bellissimi scatti.
“Ma quest’anno, tra il terremoto e un’eccezionale nevicata, le forze della natura si sono scatenate con una potenza distruttiva enorme, come mai prima su questa valle – spiega l’escursionista -. Le scosse dell’ottobre 2016 hanno provocato distacchi di rocce dalle pareti sovrastanti del versante nord di Monte Zampa e frane che hanno stravolto la strada di accesso. La zona delle Pisciarelle è stata interessata da una valanga, stimata in circa 40.000 metri cubi di neve, che ha coperto perfino l’ingresso della galleria per superare le gole dell’Infernaccio e ha spazzato via il ponticello in cemento e legno che permetteva di attraversare l’impetuoso torrente Tenna (i suoi resti si trovano un centinaio di metri più a valle). Anche anni addietro ho visto grandi valanghe nella stessa zona ma mai così imponenti come quella di quest’anno. Piante di tutte le misure spezzate dalla furia della slavina e dalle frane, massi ovunque e una completa desolazione regnano in queste zone. Dallo slargo delle Pisciarelle si nota, nei torrioni dentro alla valle, anche la grande chiazza bianca della frana del Torrione destro de “Le Vene” che ha formato addirittura un laghetto nella valle del Tenna. Per motivi di sicurezza però non lo abbiamo raggiunto”.
Carradorini tiene a fare una raccomandazione: “Premetto che attualmente la strada è sbarrata dopo circa un chilometro da Rubbiano, quindi il parcheggio di Valleria non è raggiungibile in auto e vige il divieto di accesso su tutta la valle a causa delle grosse frane presenti. Pertanto sconsiglio nel modo più assoluto di percorrere quest’anno tale itinerario, perché presenta ancora enormi pericoli oggettivi”.