La stagione autunnale è ormai arrivata e rappresenta il primo grande ostacolo per i cuccioli del mondo animale. I nuovi nati infatti sperimenteranno i primi freddi e alcune risorse alimentari inizieranno a scarseggiare: Tutto questo sarà solo un anticipazione della stagione invernale che determinerà una grande selezione naturale tra soggetti deboli e quelli più forti e adattabili. Inizia dunque una fase molto delicata che ogni specie vivrà in modo diverso.
Rimanendo all’interno del territorio collese gli istrici per esempio, cosi come i tassi, i ricci e gli scoiattoli, vivranno un periodo di iperfagia cioè un aumento della fame. Questo comportamento si è evoluto con il tempo e porta questi animali a mangiare molto più del normale accumulando grasso per l’inverno, stagione nella quale i loro cibi preferiti sono praticamente assenti, che passeranno in un letargo più o meno profondo. Proprio lo stato di iperfagia fa sì che questi animali vadano alla ricerca di cibo anche al di fuori dei loro soliti territori aumentando la possibilità di trovare più cibo ma anche di essere avvistati vicino alle case o di essere investiti lungo le strade.
Non tutti gli animali vanno in letargo: volpi, cinghiali e caprioli affrontano la stagione fredda cambiando le loro abitudini alimentari, riuscendo ad adattarsi a risorse diverse da quelle che trovano in primavera o in estate. Cambiare abitudini alimentari significa così come per gli animali che si preparano al letargo, spostarsi in cerca di cibo, con la differenza che chi non va in letargo deve spostarsi praticamente in ogni stagione, cercando un’area idonea al suo sostentamento: i caprioli per esempio passano da una dieta estiva fatta principalmente di erbe e germogli a una invernale fatta di arbusti, radici e cortecce mentre in autunno sfruttano la presenza di frutta e bacche di bosco. È molto improbabile che nelle stesse aree estive di riproduzione ci sia cibo a sufficienza anche nei mesi freddi ed è proprio per questo che anche per loro l’autunno sarà un periodo di spostamenti con più probabilità di essere investiti e di avvicinarsi alle case per cercare cibo o magari trovare riparo da una improvvisa nevicata.
Molti uccelli invece non solo fanno dei piccoli spostamenti ma compiono vere e proprie migrazioni di migliaia di chilometri: c’è chi, come l’upupa, il gruccione e il rigogolo, torna in Africa dopo aver passato da noi l’estate e c’è chi invece, come la beccaccia, il moriglione e il pettazzurro, arriva nel nostro territorio proprio per l’inverno dopo aver passato i mesi più caldi nel nord Europa.
L’autunno è quindi la stagione degli spostamenti e tutti compiranno questi piccoli o grandi viaggi con lo stesso obiettivo, la sopravvivenza: sopravvivere alla fame e alla sete, al freddo e alle malattie e se non si è in cima alla catena alimentare, cercare di fare tutto questo sfuggendo ai predatori pronti ad approfittare di ogni momento di debolezza o distrazione.
Se poi pensiamo che i grandi cambiamenti climatici e territoriali causati dall’uomo attraverso l’inquinamento, il disboscamento, le bonifiche di aree paludose, le deviazioni di fiumi e il continuo espandersi delle aree cementificate renderanno questi viaggi sempre più difficili e pericolosi, non possiamo che augurare ai nostri amici animali buona fortuna e cercare il più possibile di non complicare la loro esistenza.