Il piacere dell’osservazione

Scritto il 15 Settembre 2021 da Marco Colombo

A volte mi è capitato di trovarmi in posti in cui erano presenti altri fotografi o appassionati per realizzare immagini di certi animali. Ciò che non ho ben capito è perché, quando la luce andava via, o diventava imbrunire, e spariva la possibilità di fare belle foto, nonostante ancora ad occhio nudo o col binocolo si vedesse bene, la maggior parte se ne andava.

Una bella fotografia è davvero più importante dell’esperienza di osservare gli animali?

Anche nell’impossibilità di scattare, un incontro rimane tale, a volte diventa L’incontro. Le mie più belle scene, e non è una banalità né una citazione ma un dato di fatto, le ho nella testa, perché non sono riuscito, per un motivo o per l’altro, a scattarle. Un lupo a 6 m, fermo per 50 secondi, con la testa in mezzo ai rami che è diventata una bella macchia sfuocata nella foto; un pesce spada in caccia su una palla di sgombri, che non ha aspettato il mio ingresso in acqua per finire il pasto; uno squalo martello a galla, che si è prontamente ed ugualmente inabissato.

Ma sono incontri, esperienze, che ci cambiano. Studiare ed osservare i comportamenti animali potrebbe aiutarci a prevederli in futuro, e a fare foto migliori quando ci sarà l’occasione.

E poi, il tempo speso con loro, sotto la pioggia, nell’acqua, nel vento, al freddo o al caldo, è tempo speso bene. Sempre.

Marco Colombo

Nato nel 1988, mi interesso, da quando i miei sensi me lo permettono, di natura. Dopo aver trascorso un’infanzia a cercare bisce, ragni, insetti di ogni genere, toccare cortecce, pedinare cinghiali e volpi, scrutare il Mare ed i suoi variopinti...
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