“Ci sono conflitti uomo-fauna selvatica e conflitti uomo-uomo. Ci sono allevatori, contadini e amanti degli animali che si odiano tra loro in uno scontro culturale che sembra essere tanto profondo quanto le divisioni politiche di questo paese. Uccideteli tutti! Non toccatene nemmeno uno! Breck e altri specialisti del conflitto uomo-fauna selvatica stanno iniziando a spostare la loro attenzione dalla biologia e dal comportamento animale al comportamento umano. L’obiettivo è cercare nuove vie per giungere a compromessi e risolvere i problemi.”
La giornalista e divulgatrice scientifica che ci scarrozza per il mondo curiosando nell’affascinante repertorio delle relazioni tra uomo e natura è Mary Roach e il suo libro, pubblicato in Italia da Aboca Edizioni, è “Wanted! Quando la natura reagisce alla prepotenza dell’uomo e infrange le sue regole.”
L’edizione italiana è uscita proprio a fine aprile 2023 mentre i media e social, esperti ed opinionisti più o meno accreditati cavalcavano più o meno dignitosamente la tragica notizia della morte di Andrea Papi a seguito di un’aggressione di orso bruno nei boschi del Trentino. In quell’aria malsana di soluzioni facili e inasprirsi delle ostilità il libro mi è apparso tra gli scaffali come profetico.
Mary non offre soluzioni univoche per la gestione di animali non umani che infrangono la legge ma ci offre un ampio panorama di storie ed esperienze, uno schedario seppur parziale che stimola la riflessione e amplifica pensiero critico su un tema che diventa sempre più decisivo se vogliamo preservare il nostro pianeta. Ad oggi non brilliamo per abilità inter o intraspecifiche di condivisione del pianeta, coesistenza e coabitazione sono termini tutt’ora fumosi e indigesti per una specie che fatica riconoscersi come parte di un’orchestra e non un one-man band.
Preparatevi perché tra nozioni scientifiche e aneddoti più o meno macabri e scatologici, sostenuti o infastiditi dall’ironia pungente di Mary Roach, si viaggia nel tempo e nello spazio: dal procedimento giudiziario avviato in Italia contro alcuni bruchi nel giugno 1659 alla complessa gestione di furti ed aggressioni da parte degli orsi in Nord America, agli attacchi mortali di puma e leopardi. E ancora invasioni di scimmie e ratti, elefanti alcolizzati, vandali ed assassini, guerre armate ad albatros ed emù, gabbiani sabotatori di messe papali, cervi coda bianca e alci che non rispettano le strisce pedonali fino anche ad abeti, noci di cocco e fagioli colpevoli di omicidio. Sì, la natura e gli altri viventi possono essere una minaccia. La domanda interessante però è cosa fanno gli uomini di fronte a questi conflitti di interesse, come si difendono e come decidono di porsi quando altri esseri viventi, estranei alle nostre logiche di giustizia e legalità, ci fanno un torto, ci complicano la vita o addirittura attentano alle nostre vite?
La risposta alla domanda ce la danno forestali, trackers, cacciatori di scimmie, veterinari, fino ad un bioeticista della PAV, tecnici e inventori di rapaci robotici e trappole specializzate, studiosi degli impulsi genetici fino a contadini e agricoltori che si fanno testimoni viventi delle strategie di gestione dei conflitti, dalle più inefficaci e crudeli alle più bizzarre, inquietanti o stravaganti.
Alla fine del viaggio appare evidente che non esiste un'unica e riproducibile soluzione per la convivenza pacifica tra animali umani e non umani. Ci sono infatti tante variabili quante sono le culture e i livelli di tolleranza delle persone. Mi permetto di ipotizzare che forse le soluzioni migliori, cioè quelle che non prevedono vincitori e vinti ma che producano il coefficiente più basso possibile di dolore e devastazione, le troveremo quando sapremo incrociare i dati selezionando e combinando umilmente strategie e atteggiamenti, imparando gli uni dagli altri ed accettando una piccola percentuale di rischio intrinseco in qualsiasi tipo di comunità di viventi.
Uno dei passi più toccanti del libro a mio parere è contenuto nel capitolo che riguarda gli attacchi di elefanti nel Bengala Occidentale. Qui Padma viene interrogata sull’elefante che qualche settimana prima ha distrutto e devastato il suo negozio. Padma è arrabbiata per il disimpegno del suo governo, è arrabbiata con gli imprenditori che non tutelano, anzi sottopagano, i lavoratori agricoli ma nonostante le perdite economiche non prova nessun tipo di odio nei confronti degli elefanti.
“Le chiedo se le persone che lei conosce esprimono mai il desiderio di uccidere un elefante che è entrato nella loro casa o nel loro negozio “perchè uccidere un Dio?”, dice, riferendosi a Ganesh, il dio indù dalla testa di elefante, diciamo solo, “Namaste, per favore, vattene”
Aboca edizioni
Titolo originale: Fuzz. When Nature Breacks the Law
Traduzione dall’inglese di Francesca Mastruzzo e Sebastiano Pezzani