Le rane verdi (genere Pelophylax) sono un gruppo di rane con un’ampia distribuzione in Italia e facili da osservare, per cui spesso date per scontato: sono invece anuri estremamente interessanti, dalla filogenesi complessa e tutt’ora in flusso, con vari complessi di specie e klepton (vedremo tra poco cosa significa).

Una rana verde osservata al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Io ho potuto osservare membri delle popolazioni dell’Italia centro-meridionale: queste sono la rana di Berger (Pelophylax bergeri) e la rana di Uzzell (Pelophylax kl. hispanicus), anche se vari autori le considerano sottospecie rispettivamente della rana di Lessona (Pelophylax lessonae) e della rana esculenta (Pelophylax kl. esculentus). Il nuovo Atlante degli Anfibi e Rettili d’Italia della Societas Herpetologica Italica riconosce Pelophylax lessonae bergeri, ma non fa alcuna menzione della rana di Uzzell.

La stessa rana della foto precedente. L’Atlante e guida degli Anfibi e Rettili d’Abruzzo riconosce entrambi i taxa del complesso bergeri/hispanicus come presenti nella regione.
Quale sia il loro rango tassonomico, distinguere i due taxa in assenza di dati genetici risulta molto difficile: tra le differenze morfologiche che sono state delineate, la rana di Uzzell tende ad essere più grande di quella di Berger e con sacchi vocali grigiastri, mentre in quella di Berger sono biancastri.

Altra rana verde al PNALM.
La forma abbreviata “kl.” sta per klepton, una denominazione con cui si intendono gli ibridi-ibridogenetici, che hanno la caratteristica unica di “scartare” il genoma di una delle specie parentali durante la gametogenesi, producendo così gameti con il genoma non ricombinato dell’altra specie parentale. Affinché la specie ibrida si propaghi, gli individui ibridi si accoppiano con la specie parentale il cui genoma era stato “scartato” durante la gametogenesi, in un esempio di riproduzione emiclonale. Un accoppiamento tra due ibridi invece generalmente non dà prole fertile.

Un’altra rana verde, questa volta fotografata all’Orto Botanico di Napoli: secondo l’Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Campania non è chiaro se le popolazioni nella regione siano ascrivibili solo alla rana di Uzzell o anche alla rana di Berger.
La rana esculenta per esempio è un ibridi-ibridogenetico frutto di antica ibridazione tra la rana di Lessona e la rana ridibonda (Pelophylax ridibundus), anch’essa presente in Italia, e di solito durante la meiosi scarta il genoma della rana di Lessona e si re-incrocia con essa per propagarsi.
Il caso della rana di Uzzell è ancora più unico: caratterizzando il suo patrimonio genetico è risultata essere frutto di antica ibridazione tra la rana di Berger (con cui oggi si re-incrocia per propagarsi) e una specie di rana verde maggiore oggi estinta. Per questa ragione è stata definita un “fossile semi-vivente” e potenzialmente potrebbe essere utilizzata per la de-estinzione di questa specie estinta, attraverso esperimenti di incroci controllati multipli e allevamento selettivo, senza la necessità di ingegneria genetica.

Altra rana verde all’Orto Botanico di Napoli: queste rane sono gli anfibi più comuni in Campania, essendo in grado di colonizzare qualsiasi specchio d’acqua, sia naturale che artificiale, con una preferenza per le acque calme o a lento corso.
