Solo per i tuoi occhi – Animali e altruismo

Scritto il 21 Marzo 2018 da Simona Carmenati

C’è un aspetto del comportamento animale che affascina molto l’osservatore umano: tutto quello che possiamo definire “altruismo”, azioni compiute da un individuo con costi a proprie spese e che portano benefici a un altro individuo. Aiutare, soccorrere, avvisare, adottare, collaborare sono azioni ampiamente osservate nell’etologia di specie differenti. In una chiave di lettura corrente spesso per descrivere comportamenti di questo tipo si parla di azioni disinteressate.
Gli studi evoluzionistici, penso alla sintesi di Dawkins, rivisitano questa caratteristica nelle motivazioni più profonde ed epigenetiche dei comportamenti animali altruistici. Qui sta una delle prime spiegazioni che la biologia dà a questo tipo di azioni: si osserva altruismo principalmente all’interno di gruppi e colonie definite eusociali (con alto grado di organizzazione sociale) e maggiormente tra individui con rapporti di parentela, perché l’azione è volta a garantire possibilità di sopravvivenza al proprio patrimonio genetico “diffuso”, riscontrabile cioè in tutti i parenti o individui di una colonia, andando oltre al singolo. Le spiegazioni superano il concetto di sopravvivenza della specie (i comportamenti altruistici sono spesso a scapito della possibilità riproduttiva dell’attore stesso), e vedono nella conservazione, trasmissione e discendenza dei geni il motore principale. La reciprocità è una chiave di lettura: comportamenti altruistici rientrano nelle regole sociali inscritte nel gruppo (colonia, o specie, o comunità).

Credo che la diffusione virale di filmati che circolano in rete ormai, suscitando grande successo di visualizzazioni, che mostrano comportamenti di aiuto e soccorso altruistico tra animali porrà dei nuovi interrogativi e amplierà il campo di studi sull’argomento.
Allo stato attuale, la comunità scientifica considera rilevanti e realmente documentati solo determinati esempi di comportamenti animali definibili altruistici: il caso di delfini che soccorrono compagni in difficoltà, il caso di elefanti che aiutano i piccoli o altri individui intrappolati, il caso degli usignoli che sviano i predatori dalla propria nidiata attirandoli verso di sé… C’è poi un case study trentennale sugli scimpanzé, che mostra in particolare un comportamento molto dispendioso per un singolo individuo a favore di un altro: l’adozione. Che sia intraspecifica o eterospecifica, questa attitudine trova una spiegazione interessante e innovativa in una lettura “epimeletica”, cioè della tendenza a offrire cure parentali a soggetti di cui si intravedano caratteristiche infantili e segnali propri di un cucciolo. Si possono inserire in questo filone anche le osservazioni più recenti sui lupi in natura che tendono a integrare la teoria dell’individuo alfa, spiegando il ruolo di leader di alcuni individui non come pura gerarchia fissa, ma con un ruolo contingente e con la capacità del leader di prendersi cura di individui più giovani e bisognosi e di somministrare cure parentali a cuccioli che diventeranno poi autonomi e creeranno un nuovo branco.
Un’osservazione in più: le cure parentali e l’attenzione per il benessere di un altro individuo generano un profondo senso di gratificazione innescato a livello neocorticale e strettamente correlato allo sviluppo di comportamenti pro-sociali. La neocorteccia in particolare è molto sviluppata nell’uomo e nei primati e pertanto può spiegare l’esempio degli scimpanzé e delle loro adozioni, sia da parte di maschi che di femmine, verso orfani la cui sopravvivenza sia a rischio.
Ogni azione nel mondo animale discende sempre da spiegazioni molto, molto lontane… La biologia e l’etologia studiano da tempo il fenomeno dell’altruismo nel modo animale. La mia domanda conclusiva è se non sia da riscrivere completamente il concetto di disinteresse, senza dimenticare che parlare di altruismo animale non può che includere, anziché distinguere, il comportamento umano. Ma senza dimenticare altrettanto che c’è una dimensione di sentimento e emozione in tutti gli animali irriducibile, insondabile, e che possiamo tuttavia percepire.

Alcuni approfondimenti in rete:

1) Marchesini etologia

2) N. Patelli – I. Stradi, “Socialità e altruismo nel mondo animale”

3) S.I.S.C.A. Società Italiana di Scienze del Comportamento Animale

4) Scienze naturali.it

(Immagine tratta dal Web)

Simona Carmenati

Da sempre convinta che la cosa più importante e appagante sia essere e restare natura, la mia più grande passione è l’osservazione degli animali selvatici e in generale la relazione con gli animali più domestici. Mi dedico a diffondere la...
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