Un punto di vista nuovo e interessante quello espresso da George Monbiot. Per essere noi stessi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, secondo l’insegnamento di Gandhi, iniziamo dalle parole che utilizziamo. Le parole sono per definizione “significanti” e hanno un potere fortissimo nel dare forma al mondo, a partire dalla nostra percezione, e da qui alle nostre azioni. Una nuova responsabilità anche per gli operatori della tutela ambientale e naturalistica: se definiamo le aree protette come “luoghi di meraviglia naturale”, suggerisce Monbiot, trasmettiamo anche un’aspirazione, un “qualcosa in più”; parliamo di “pianeta vivente” e di “mondo naturale” piuttosto che genericamente di ambiente; e un’estinzione sembrerà forse meno ineluttabile se viene chiamata “ecocidio”. Questo l’articolo completo su The Guardian: Forget ‘the environment’: we need new words to convey life’s wonders | George Monbiot | Opinion
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