La mia passione per gli animali è letteralmente esplosa con il primo viaggio in Africa, dove tutto è pericoloso ma è anche più grande e facile da vedere rispetto alla fauna italiana. Ci sono tornato diverse volte, arrivando a visitare quasi tutta la parte sud del continente, dopo essere stato dalla parte opposta del globo, in Islanda e Norvegia, per poi cambiare emisfero visitando le grandi paludi brasiliane e le immense foreste canadesi. Tutti viaggi stupendi, uno più bello dell’altro, dove gli animali erano all’ordine del giorno e affascinanti come pochi.
Ma un paradosso era sempre più evidente fino a diventare quasi insopportabile: conoscevo più il resto del mondo che l’Italia! L’interesse per la natura e quello più recente sul mondo della fotografia mi stanno accompagnando dunque, da un paio di anni, nel territorio marchigiano alla ricerca di tracce animali, che da noi sono sempre molto schivi. Con studi e lunghe attese nascosto tra i cespugli e gli alberi dei nostri boschi provo ad osservare le specie nel loro habitat cercando di immortalare alcuni di questi attimi su quella che una volta sarebbe stata la pellicola.
Restringendo sempre di più il campo, mi sono poi chiesto: perché non farlo anche nel paese dove sono cresciuto, Colli del Tronto? Nasce così la collaborazione con la ProLoco del paese e la rubrica “Impronte” del loro giornale “Il Liofante”: cercherò di approfondire la conoscenza degli animali che ci circondano attraverso l’osservazione diretta ed indiretta. Sì, perché utilizzerò anche strumenti per la registrazione video che si attivano con il movimento e che vedono anche al buio. Con questi strumenti, posizionati in punti strategici, riuscirò a comprendere meglio i loro comportamenti e le loro abitudini, le eventuali interazioni con altre specie e molto altro senza che sia necessaria la mia presenza.
L’anno successivo entro a far parte del team de “l’Occhio nascosto dei Sibillini” con grande entusiasmo e voglia di fare: un gruppo di appassionati, oltre che professionisti, impegnato nell’approfondimento e nella divulgazione di tutti gli aspetti ambientali, soprattutto dal punto di vista faunistico. Trovandomi in completa sintonia sia con gli scopi da raggiungere sia con i modi con cui perseguirli, sono a dir poco onorato di poter contribuire nel mio piccolo a questa grande community che cresce ogni giorno di più con la rubrica “Oltre i confini del Parco”: se è vero infatti che il Parco Nazionale rappresenta l’area di maggior conservazione per la biodiversità in generale, è anche vero che non è uno spazio chiuso ed isolato ma è collegato con gli ambienti “esterni” che a volte regalano incontri ed emozioni inaspettate.
Proprio per questo è importantissimo parlare di animali con riferimento anche a campagne e persino città, conoscerli il più possibile e avere almeno un’idea generale dei loro comportamenti perché, al contrario di quanto io stesso pensavo da bambino, queste forme di vita non sono “intrusi” che devono stare al loro posto chissà dove, ma sono abitanti del nostro stesso territorio che proprio come noi popolano sia le fredde montagne che le calde spiagge costiere, senza tralasciare ovviamente le nostre splendide colline. Io li immagino ora come nostri vicini: c’è quello simpatico che ci fa piacere vedere ogni giorno; quello che di notte fa rumore e non ci fa dormire; quello insopportabile che ogni tanto ci fa qualche dispetto.
Se ci pensiamo bene la realtà non è molto diversa e proprio come nella realtà le cose più importanti sono il rispetto e la pacifica convivenza. Con questa rubrica vorrei provare a stimolare la curiosità e a rompere qualche pregiudizio, affinché possano crearsi le giuste basi per spunti di riflessione e dibattiti costruttivi sulla tutela della nostra preziosissima fauna. Dobbiamo infatti ricordarci che tutelare gli animali significa tutelare i loro habitat e quindi il loro ambiente. E ricordarci che in questo ambiente ci viviamo anche noi.