È uscita l'anteprima delle nuove foto premiate a Wildlife Photographer of the Year, il concorso di fotografia naturalistica più importante del mondo.
Questa è secondo me tra le più significative di tutte le edizioni: un bonobo che tiene in braccio un piccolo di mangusta.
Queste scimmie non si nutrono solo di frutta o insetti ma catturano anche diversi piccoli animali, incluse altre scimmie, e le mangiano.
In questo caso è possibile sia stata uccisa la mamma mangusta, ma non il piccolo che la accompagnava (oppure che sia stato trovato in giro da solo e catturato): capita talvolta che gli stimoli di "accudimento" superino quelli predatori in tali frangenti.
D'altronde nella maggior parte dei casi gli animali non sono macchine sbudellaprede, come vorrebbero farvi credere molte pagine Facebook splatter, ma organismi complessi spesso con una propria individualità e, abbiamo sempre più evidenze, una certa empatia, soprattutto in alcune specie.
E così ecco questa foto, tanto dolce e rude al tempo stesso.
Stando al racconto del fotografo dopo un'ora di grattini vari il bonobo ha liberato il piccolo di mangusta.