Spesso siamo attirati dagli scenari più grandiosi, ma dimentichiamo che il nostro punto di osservazione e i nostri criteri estetici sono prettamente umani.
La vita prolifera ovunque, si moltiplica e resiste.
Così io cerco spesso luoghi dimessi in cui immergermi, macerie di bellezza incoerenti, dove nove volte su dieci non trovo niente di notevole.
Ma quando succede... è l'apoteosi dell'incontro, un mirabile allinearsi di pianeti.
Come quel giorno, in cui su un sabbione che sembrava un deserto, dopo svariati minuti ad investigare oltre i 30 metri di profondità, all'improvviso vedo all'orizzonte un... buco.
Un foro nero, perfettamente circolare, senza nulla attorno.
Mi avvicino pian piano, e si delinea una sagoma familiare, è un enorme pesce San Pietro!
Immobile sul fondo, con la sua macchia nera sul fianco (che a me pareva un buco), mi permette di avvicinarmi e di fotografarlo in tutta la sua maestosità.
Una bocca enorme, una cresta da punk, il cravattino: ha tutte le carte in regola per essere un personaggio di fantasia.
Eppure esiste, è lì a un palmo da me, ma il tempo stringe.
Lo lascio alle sue faccende, e come cenerentola devo abbandonare quel mondo, fino alla prossima, infruttuosa immersione.
Ma ogni infruttuoso viaggio, è solo un passo verso un potenziale ritrovamento inaspettato.
Oggi è la Giornata Mondiale della Biodiversità, e questo è il mio invito ad esplorare sempre, che la bellezza è ovunque.
Pesce San Pietro | John Dory | Zeus faber
Sardegna
www.calosoma.it
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