PERCHÈ SEMBRA NON CI SIANO LUPI IN LOMBARDIA?

Scritto il 23 Maggio 2022 da Marco Colombo

In questi giorni molte/i di voi mi hanno scritto per chiedermi delucidazioni sui risultati del monitoraggio nazionale del lupo appenninico.

Il lavoro, effettuato con grande sforzo, ha restituito un quadro complessivo della situazione della specie in Italia, con una stima di circa 3.300 individui totali che è il MINIMO di lupi presente, non il numero esatto né tantomeno il massimo. Non ci vuole molto, osservando i dati, a capire che ce ne siano di più, ma questo non implica che si tratti di risultati non attendibili, anzi è una testimonianza di come la conservazione di questa specie abbia fatto passi da gigante a partire dagli anni '70, per motivi di cui abbiamo già parlato tante volte (protezione ma anche spopolamento della montagna, aumento della copertura boschiva, aumento delle specie preda, grande capacità di dispersione).  

Sulle Alpi, in particolare, i lupi sarebbero raddoppiati dal 2015 a oggi, con un numero attuale che si attesta attorno ai 950 individui e che probabilmente è la parte del censimento più indicativa rispetto a quella appenninica, grazie a una robusta serie continua di dati dal 1999 con cui comparare il nuovo risultato.

In molte/i però hanno un dubbio: ma non ci sono lupi in Lombardia, in particolare su Alpi e Prealpi? Perchè?

Le motivazioni che ipotizzerei sono le seguenti:

1) limiti intrinseci della specie: i lupi non sono facili da censire, è impossibile avere un numero esatto, e quindi è possibile che in alcune zone non vengano alla luce dati attendibili sulla presenza stabile solo perchè inosservati

2) limiti di tipo etologico: una cosa che ho notato durante i miei transetti e osservazioni è che in pianura è più difficile trovare fatte di lupo rispetto ai rilievi. Questo forse, secondo me, perché non avendo molti passaggi obbligati, potendo muoversi liberamente e non usando necessariamente i sentieri, i lupi lasciano tracce più disperse

3) limiti di tipo metodologico: per questioni di tempo e sforzo il lupo è stato ricercato principalmente (osservazioni opportunistiche a parte) nei quadranti in cui era già segnalato con certezza da un certo tempo. Ciò implica che il censimento abbia dato una conferma di presenza laddove si sapeva già, con in più però l'informazione di consistenza, ma abbia giocoforza indagato un po' meno altre aree dove magari i lupi sono arrivati più di recente o sono meno numerosi. Sicuramente i lockdown non hanno aiutato nella raccolta dati 

4) limiti di tipo temporale: la popolazione e distribuzione del lupo appenninico sono in continuo divenire, questi dati si riferiscono al periodo 2020-2021, adesso la situazione è sicuramente già un po' diversa

5) limiti di tipo geografico: questo è sicuramente il fattore più importante in assoluto. L'espansione naturale del lupo da ovest e da est ha come serbatoi di origine più vicini le Alpi piemontesi e il Veneto rispettivamente, ma trova degli sbarramenti invalicabili: i grandi laghi Maggiore, Como e Garda. Siccome i lupi in dispersione non usano il GPS, ovviamente girano in continuazione ma se non capitano per caso più a nord o più a sud dei grandi laghi, è difficile riescano a superarli. Subito a sud, tra l'altro, giace una delle zone più antropizzate d'Europa, in cui comunque non farsi stirare da una macchina o trovare aree rifugio può essere complicato. 

Spesso i lupi in Lombardia a nord del Po infatti arrivano da nord (Svizzera) o da sud (provincia di Pavia), lungo un asse di dispersione nord-sud (e viceversa) che usa principalmente i corridoi ecologici (aste fluviali ben conservate).

Il buco nelle Alpi centrali dunque potrebbe essere legato ad un rallentamento del fenomeno di espansione per barriere naturali, ma è solo questione di tempo: arriveranno a colonizzare in maniera stabile anche tutte quelle alture, come successo sul resto delle Alpi. 

Sicuramente qualche quadrante in cui sono presenti oggi (esclusi lupi singoli di passaggio, che possono davvero girare ovunque) manca nella cartina, ma in generale essa rispecchia a mio parere abbastanza fedelmente la situazione.

Fonte della mappa: https://www.lifewolfalps.eu/pubblicata-la-prima-stima-esaustiva-della-popolazione-di-lupo-nelle-regioni-alpine-italiane/?fbclid=IwAR26omH_8reuixKsJWagBzZzMYV7G9klU-9j9s1MtClyPTP9ZU9fLKLEtmc

Marco Colombo

Nato nel 1988, mi interesso, da quando i miei sensi me lo permettono, di natura. Dopo aver trascorso un’infanzia a cercare bisce, ragni, insetti di ogni genere, toccare cortecce, pedinare cinghiali e volpi, scrutare il Mare ed i suoi variopinti...
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