La letteratura ha il potere eccezionale di generare realtà, ha l’ambizione di rendere possibili mondi
impossibili, di produrre futuro e di sfidare il flusso del tempo. È figlia e madre dei nostri pensieri.
Leggere e scrivere, come suggerisce Calvino, sono le panacee per la “peste del linguaggio” che sempre più spesso si manifesta come “perdita di forza conoscitiva e di immediatezza, come automatismo che tende a livellare l'espressione sulle formule più generiche, anonime, astratte, a diluire i significati, a smussare le punte espressive.” La letteratura rimane quindi “la Terra Promessa in cui il linguaggio diventa quello che veramente dovrebbe essere”.
La “peste del linguaggio” influenza i nostri processi mentali, chiude rumorosamente saracinesche e appiattisce gli orizzonti, incatena i cervelli e inaridisce i nostri cuori.
Se anche tu hai a cuore la libertà del tuo cervello e non vuoi ritrovarti al posto del cuore una prugna secca la lettura è sicuramente una buona e contagiosa profilassi: se cominci a sparger libri per casa è altamente probabile che, prima o poi, qualche figlio, qualche amico o gatto impiccione finisca per ficcarci il naso o i baffi.
Qui troverete consigli e spunti, senza pretese di critica letteraria, per letture selvatiche e salvifiche e odi alla natura. Storie di animali e di uomini che hanno come immensa cornice la Terra.
Ad oggi il ripensare la nostra relazione con il pianeta e il sopravvivere alla “peste del linguaggio” significano schierarsi anche politicamente per garantire un futuro e la felicità.