LE GHIANDE

Scritto il 11 Febbraio 2022 da Tea Fonzi

Cammini sulle ghiande e pensi ai tizi col cappuccio a punta che portano i maiali al pascolo

perché è quello che si vede in un sacco di immagini: la gente, nel bosco, ci portava i maiali. Cioè: i maiali al pascolo come noi facciamo oggi con le pecore, ecco

Quelli col cappuccio a punta di solito sono gente un po’ più povera, contadini insomma, che non stanno a fare i sofisticati in materia di taglio e cucito. Il maiale, invece, è quello pelosetto che sembra un cinghiale, come avevamo visto nelle stories, che magari metto in evidenza

le foreste che ricoprivano l’attuale Europa nel Medioevo, e che poi piano piano, nel corso dei secoli, sono state ridotte a quasi zero, erano fatte soprattutto di querce. E quindi di ghiande ce n’era in abbondanza. E se non c’erano, nessun problema: i boschi li gestiva la comunità, quindi tutti avevano il proprio spazio

e al maiale le ghiande piacciono, e lo nutrono per benino, quindi già all’inizio del Medioevo, è lui l’animale preferito da mangiare (si, pure la cacciagione, ma quella è solo per i ricchi).

però le ghiande non sono solo per i maiali… durante le ricorrenti carestie, quando la gente rimaneva senza pane, si producevano dei pani con farina di ghianda. Le fonti documentarie ci assicurano che faceva veramente schifo; talmente schifo che il pane di farina è diventato un alimento simbolo dell’intera alimentazione

questa quercia dietro casa mi ricorda sempre tutte queste cose…

Tea Fonzi

Marchigiana. Studio dipinti, sibille, e dipinti di sibille. Racconto le loro storie tessute sul territorio. Uso il metodo storico-scientifico (guidato da dubbi esistenziali continui). Sito web: teafonzi.it
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